ORECCHIETTE ALLA TRIPPA ASIATICA CON ZUCCA E VERZA
Quando cucino la trippa nella maniera che ho inventato qui in Italia, cioè usando la tradizionale ricetta Hakka della pancetta con il melone d’inverno ed il cavolo per cucinare la trippa utilizzando ingredienti facilmente reperibili in Italia, ne cucino sempre un po’ di più. Ecco il perché.
Leggendo la precedente ricetta si può bene immaginare quanto sia delizioso il condimento ottenuto: basterebbe già da solo il sughetto per condire la pasta e servirla in tavola con una spolverata di parmigiano, ma a me piace renderla molto ricca e sentire i pezzi di trippa, zucca e verza sotto i denti. Ecco perché cucino la mia trippa asiatica sempre abbondante: il giorno dopo voglio un primo piatto ricco e gustoso!
Fate in modo, quindi, di fare avanzare un po’ di tutto dalla precedente ricetta, ma posso garantirvi che anche il sugo ottenuto nello stesso modo con tutti gli ingredienti tranne la trippa è squisito e si presta per condire la pasta, anzi, la ricetta diventa praticamente vegetariana ed ho trovato che si sposa molto bene con le tipiche orecchiette baresi anche se, ovviamente, può essere adoperato qualsiasi tipo di pasta.
Riepilogo gli ingredienti della trippa della scorsa volta che oggi fa da salsa ed ai quali vanno aggiunti le orecchiette baresi o la pasta corta preferita.
Ingredienti
– 600g trippa
– 1 pezzo di cotica (opzionale)
– zucca
– 1/4 verza
– 1/2 cipolla media
– 1 sedano
– 1 carota piccola
– 1 peperoncino secco
– 2 spicchi d’aglio
– 1 cucchiaino di zucchero di canna
– 1 cucchiaino di curcuma
– 200ml passata di pomodoro
– alloro, possibilmente fresco
– vino bianco
– parmigiano o pecorino romano
– sale
– olio extravergine d’oliva
1. Cuocete le orecchiette coi tempi preferiti.
2. Tagliate la trippa, la zucca e la verza a pezzi molto piccoli.
3. Mettete la trippa, la zucca e la verza di ieri in una padella, riscaldate.
4. Scolate le orecchiette, versatele nella padella e mischiate bene.
5. Servirte con una spolverata di parmigiano o, se vi piace, di pecorino romano.
Kate Chung © 11/2016
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