GOJI LE DOLCISSIME BACCHE ROSSE GUSTOSE E SALUTARI
Goji è il nome cinese per queste bacche rosse che, in italiano, sono chiamate “Goji” come nella lingua originale, ma “goji” significa “bacca” anche se questa parola è usata in Cina solo per quelle del Lycium chinense, una pianta della famiglia delle Solanacee come la patata, la melanzana ed il peperoncino.
A Taiwan la gente comune le chiama “Goji”, ma nella Medicina Tradizionale Cinese sono conosciute come “Frutto di Licia”. In Italia vengono comunemente chiamate “Bacche di Goji” e non sono troppo difficili da trovare, secche, nei più forniti supermercati o botteghe.
Le bacche di Goji sono originarie delle montagne del Tibet dove sono state usate da sempre per scopi medicinali e spirituali, ma sono ottime anche aggiunte al cibo.
Come mangiarle
E’ abbastanza facile trovarle in commercio essiccate: basta immergerle in acqua calda per qualche minuto per farle tornare morbide ed aggiungerle dove preferito. Dalle insalate alle salse di pomodoro, ai risotti, ai dolci ed ai gelati, le bacche di Goji aggiungono sempre un gusto molto dolce e particolare (simile a quello dell’uva passa e dei mirtilli), ammesso che piaccia anche con i cibi salati, cosa normalissima in Asia.
Proprietà salutari
Le bacche di Goji sono usate moltissimo nella Medicina Tradizionale Cinese ma, mentre per curcuma e zenzero le qualità sono state acclarate dalla scienza, per queste bacche la questione è ancora in sospeso. Nulla di dimostrato al di fuori della tradizione che le reputa ottime contro l’invecchiamento delle cellule e l’artrite, aiutano a rafforzare muscoli e ossa, a perdere peso e contengono Vitamina A, Vitamina C, ferro e 8 aminoacidi essenziali. Sono un valido aiuto anche per il diabete, la pressione alta, la disfunzione erettile, il fegato ed abbassano la febbre, l’irritabilità e, abbassando la pressione, riducono l’eventuale facilità a perdere il sangue dal naso. Unica cosa dimostrata è, per ora, l’attività antiossidante. Potete mangiarle esattamente come si fa per l’uva passa o mischiarle col cibo.
Io preferisco prenderne una manciata, metterla nell’acqua bollente e berlo come una tisana, magari aggiungendo un pezzetto di zenzero ed un paio di giuggiole (in inglese “Chinese Date”). D’inverno è molto gradevole e mi riscalda.
Come dicevo, nulla di provato dalla Scienza ma, in compenso, nulla di negativo o pericoloso se non il rischio che siano contaminate dai pesticidi se il prodotto è di dubbia provenienza, ma si dovrebbe essere garantiti comprando bacche di qualità, più costose e biologiche. Poiché contengono betaina e luteina, è meglio non mangiarle nel periodo della gravidanza. Non sono sicura quanto possa aiutare il lavarle bene più volte (credo che eventuali sostanze chimiche siano andate ben oltre la superficie), ma io lo faccio lo stesso. Qualcuno ha avuto delle manifestazioni allergiche – come per le fragole – quindi attenzione!
Come sceglierle
Purtroppo non è possibile aprire i sacchetti per assaggiarle, ma le bacche secche di buona qualità devono essere appena un po’ morbide al morso, non completamente dure. Se sono croccanti, sono di cattiva qualità. Attenzione, leggendo l’etichetta, che non siano stati aggiunti zucchero e conservanti: non sono necessari se il prodotto è di qualità e la loro aggiunta fa pensare a male.
Come conservarle
Essendo già secche, basta conservarle in luogo fresco ed asciutto o, come faccio io, nello sportello del frigorifero.
Kate Chung © 07/2016
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good job i like it
Thank you Julie! 😉