DRAGON BOAT FESTIVAL

Il “Dragon Boat Festival”, in italiano “Festival delle Barche Drago”, è una antica festa tradizionale cinese che si tiene il quinto giorno del quinto mese secondo il calendario cinese e cade più o meno nel mese di giugno.

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Il nome è legato al motivo conduttore delle manifestazioni, vale a dire le varie regate e competizioni di barche che hanno la forma di un drago. C’è da dire subito che, a parte i battelli da parata, davvero pittoreschi e pieni di ricche figure in cartapesta come nel carnevale italiano, le barche da competizione sono ormai delle snelle canoe ipertecnologiche la cui unica concessione alla tradizione è nella prua che ricorda la forma del collo e della testa di un drago.

La tradizione popolare vuole che la festa sia nata circa 300 anni a.C. quando l’alto funzionario e poeta Qu Yuan si buttò nel fiume Miluo per suicidarsi perché il suo paese aveva perso l’indipendenza. I concittadini si precipitarono a salvarlo, invano, con le loro lunghe canoe dette “barche drago”, facendo nel contempo il più rumore possibile con remi e tamburi, gettando del cibo in acqua, per impedire ai pesci di divorarne il corpo.
Negli anni successivi, per commemorare Qu Yuan, venne ripetuta la lunga corsa con le “barche drago” sul fiume, suonando i tamburi e mangiando (niente sprechi!) degli speciali involtini di riso per simboleggiare il cibo gettato in acqua per nutrire i pesci.
Gli involtini di riso, chiamati “zongzi”, sono racchiusi in foglie di bambù ed impacchettati nella tipica forma triangolare od a cono.
La festa si diffuse molto rapidamente in tutta la Cina ed i paesi di etnia cinese.

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Vivere la giornata del “Dragon Boat Festival” è senz’altro un’emozione ed un momento felice di aggregazione sia per i turisti che per gli abitanti: tutta la cittadinanza sente molto la festa e le strade e le case vengono decorate sia dentro che fuori. Alle porte vengono appesi rametti di artemisia e di tifa, entrambe erbe medicinali, che servono sia per allontanare le presenze maligne che per prevenire e curare le malattie che di solito sopraggiungono all’inizio dell’estate a causa del clima molto umido e della diffusione degli insetti.

I bambini sono la parte più deliziosa della giornata, con scarpe a forma di testa di tigre ed una pettorina con una tigre ricamata. Non contenti, i genitori gli allacciano ai polsi dei fili di seta di cinque colori, simbolo di longevità, ed appendono al collo un sacchetto ricamato a forma di tigre, pieno di aromi portafortuna.

I momenti clou della giornata sono, ovviamente, le corse delle “barche drago” con una forte tifoseria per i vari equipaggi, spesso rappresentanti i diversi quartieri cittadini ma, tra rulli di tamburi, musica, bandiere sventolate, urla di incitamento per i beniamini in competizione, è obbligatorio gustare i tipici “zongzi”!

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Gli “zongzi”, o ravioli di riso (in Italia li chiamano anche “involtini di riso”), sono dei fagottini di foglie di canna farciti di riso glutinoso ed un ripieno a fantasia, di forma triangolare, conica od a cuscinetto, legati con una cordicella, che si fanno cuocere al vapore.

Una volta gli “zongzi” venivano preparati in casa la sera prima della festa e diventavano anche doni da scambiare con amici e parenti ma, inutile dirlo, oggi si preferisce acquistarli e gustarli in strada il giorno stesso della festa: conveniente e meno faticoso! Altre specialità consumate durante il Dragon Boat Festival sono le uova salate di anatra ed il vino di Realgar che, secondo le credenze popolari, sarebbero dei potenti amuleti contro le influenze negative.

Le ricette per gli “zongzi” ed il modo di avvolgerli venivano tramandate di generazione in generazione e la loro preparazione, spesso in grandi quantità vista la numerosità delle tipiche famiglie asiatiche di una volta, richiedeva il lavoro di tutta la famiglia, ma era anche un semplice ed efficace modo per riunirsi e stare insieme un’intera giornata. Un po’ come il Natale in Italia!

I ripieni utilizzati negli “zongzi” variano da regione a regione e l’unica costante obbligatoria è il tipo di riso, ossia quello glutinoso (chiamato anche “colloso”, indispensabile per essere compattato e mantenere la forma).

Alcuni ripieni tipici sono i fagioli rossi, la salsiccia cinese o il maiale salato, i funghi neri cinesi, le uova d’anatra salate, castagne, arachidi, gamberetti, pollo ed ogni cosa si possa immaginare.

Gli “zongzi” devono essere cotti a vapore o bolliti per diverse ore prima che vi sia aggiunto il ripieno.

Nella mia città natale, Kaohsiung nel sud di Taiwan, la festa è particolarmente sentita e scenografica grazie alla presenza del grande fiume che l’attraversa, il “Love River”, e delle due rive ben attrezzate lungo le quali la gente può passeggiare, fermarsi, incontrarsi, gustare “zongzi” e tifare al passaggio degli equipaggi sulle canoe.

Kate Chung © 06/2016
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